L’AUTISMO è un disturbo del neurosviluppo.
Le cause dell’autismo non sono ancora completamente note. Negli anni vi sono state varie definizioni di questa condizione ma nessuna di queste è esaustiva e molte di esse sono state superate. Con l’uscita del DSM V si è passati dalla definizione di “disturbo autistico” a quella di “disturbo dello spettro autistico” che meglio copre tutte le possibili varianti dalla sindrome di Asperger (autistici ad alto funzionamento) alle forme gravi di autismo.
Questo disturbo può essere associato a una condizione medica o genetica o a un fattore ambientale, o ad altro disturbo del neuro sviluppo, mentale o del comportamento (come la sindrome di Rett, una malattia neurologica, in cui vi sono gravi ritardi nell’acquisizione del linguaggio e della coordinazione motoria).
Si stima un’ereditarietà tra 37 e 90 per cento. Fattori di rischio sono anche l’età dei genitori, il basso peso alla nascita e l’esposizione del feto al Depakin.
Il disturbo dello spettro autistico comporta un difetto nello sviluppo del bambino sul piano cognitivo, comunicativo, affettivo e sociale,
La diagnosi può essere posta dai 2-3 anni di età del bambino quando si cominciano a notare disturbi nello sviluppo del linguaggio o una gestualità inadeguata. Le persone autistiche vngono definite come affette da “cecità mentale” nel senso che non “vedono ” le menti degli altri e sono, perciò, incapaci di empatia.
Alcuni neuroscienziati hanno ipotizzato un difetto dei neuroni specchio e altri un difetto nell’ossitocina. Fondamentale è la diagnosi precoce per iniziare il prima possibile un trattamento che possa migliorare un po’ la condizione del bambino.
Fondamentale il supporto psicologico ai genitori e in particolare alla madre che è spesso vittima di sensi di colpa, angoscia e depressione.