Freud era convinto che il nostro incoscio ci portasse a fare (o non fare) degli “errori” o delle azioni che oltrepassano la nostra consapevolezza ma che hanno un significato emozionale preciso- magari a noi non ancora noto o rimosso.
Uno di questi errori è il LAPSUS che, però, ormai tutti conosciamo.
Voglio, dunque, parlarvi di un tipo di agiti inconsci meno noti: L’ATTO MANCATO. L’atto mancato non è altro che un’azione, un comportamento, una sequenza di comportamenti qundo, volendo fare una certa azione, ne facciamo invece un’altra.
Facciamo un esempio: dobbiamo recarci ad un colloquio di lavoro e, proprio quel giorno, dimentichiamo le chivi dell’auto o le perdiamo e siamo impossibilitati ad andare o ad arrivare in tempo. Sicuri che vogliamo quel lavoro? Dobbiamo partire, ma lasciamo a casa il biglietto.
Sicuri che volevamo davvero fare quel viaggio? Secondo Freud l’ATTO MANCATO svela un conflitto profondo tra un istinto o un desiderio represso e ciò che pensiamo di dover fare.
Dobbiamo telefonare a qualcuno ma telefoniamo a qualcun altro, dobbiamo andare a ritirare un importante referto medico ma ci scordiamo il giorno del ritiro, dobbiamo andare in un posto e prendiamo, invece, la strada sbagliata e così via.
La nostra vita è piena di atti mancati . Freud ci suggerisce di analizzarli e di chiedercene il motivo Lui direbbe che dovremmo trovare l’impulso represso.
E voi? Ricordate qualche atto mancato che avete decodificato?