Età a maggior rischio ed epidemiologia
L’età a rischio per tutti i disordini alimentari (Anoressia, bulimia, binge eating) è dai 15 ai 25 anni, ma ci sono anche dei casi “di ritorno” dopo i 40-50 anni. Se anoressia e bulimia riguardano principalmente le donne, anche se stanno emergendo sempre più spesso casi tra gli uomini, il binge eating (abbuffarsi senza convivialità) riguarda entrambi i sessi nella stessa percentuale.
Dal punto di vista della diffusione, l’anoressia si situa in una forbice tra lo 0,5 e l’1% della popolazione a rischio (15-25 anni). Binge eating e bulimia, invece, li troviamo nel 4-5% popolazione. Di recente si evidenziano anche casi di esordio precoce intorno agli 11-12 anni o dei casi di ritorno, oltre i 40-50 anni prevalentemente donne.
In quest’ultimo caso a volte si tratta di persone che hanno avuto un piccolo segno di disturbo in età giovanile che sono riuscite a compensarlo. Se nella bulimia ci sono comportamenti di compenso come dieta, uso di lassativi ed emetici, diuretici, attività fisica, nel binge eating questi sono assenti così che il peso può crescere anche fino alla obesità severa.
Binge eating
Il binge eating si caratterizza come un disturbo in cui l’ abbuffata è fuori dalla convivialità, e il mangiare è veloce e solitario. Spesso non c’è neanche la consapevolezza di cosa o quanto si è mangiato.
Un disturbo alimentare, come del resto tutti i disturbi psicologici, è sempre multicausa: si parte dalla predisposizione genetica fino ai modelli sociali e alle condizioni ambientali.
Un carattere tendente al perfezionismo è, di solito, un elemento predisponente. Mi riferisco a quei bambini che sembrano + grandi dell’età che hanno, che tendono a occuparsi degli altri, che non fanno capricci e che tendono a seguire sempre le regole.
C’è, poi, una componente familiare come un funzionamento non bilanciato nella comunicazione madre-padre. Quando si lavora con un adolescente/giovane con disturbi da binge eating è sempre fondamentale lavorare anche sulla comunicazione familiare.
L’ ambiente dei pari può avere un peso soprattutto quando c’è una presa in giro su peso, forma corporea etc.
Il disordine alimentare può appartenere già alla famiglia tutta: si parla di quelle situazioni in cui non c’è la normale e regolata alternanza dei pasti. Questa sregolatezza può essere elemento di rischio per tutti i tipi di disturbo alimentare. * Per ultimo possono avere un peso i modelli mediatici che propongono l’estrema magrezza come elemento da emulare o la proposta di un’alimentazione veloce e istantanea come quella con prodotti pronti etc.
Le crisi iperfagiche compulsive del bing eating sono di solito accompagnate da una sensazione di forte disagio psicologico e seguite dal senso di colpa e di vergogna per aver agito un comportamento che si sa essere errato.
Diagnosi
La diagnosi di BED (Binge Eating Disorder) o Disturbo da Alimentazione Incontrollata può essere posta quando le crisi di binge eating sono ricorrenti (almeno 1 volta a settimana per un periodo di almeno 3 mesi consecutivi)
È il Disturbo del Comportamento alimentare più frequente: si stima che il 3.5% delle donne e il 2% degli uomini adulti svilupperanno un Disturbo del Comportamento Alimentare nel corso della vita.
I sintomi del disturbo da alimentazione incontrollata
Il sintomo principale è l’abbuffata o crisi di binge eating. Spesso tale comportamento è legato a bassa autostima, abbassamento del tono dell’umore, immagine negativa del proprio corpo. Siccome il paziente con un BED tende all’ obesità, c’è un forte rischio rispetto alla malattie ad essa correlate come malattie cardiovascolari, diabete, apnee del sonno, neoplasie maligne
E la vita della persona?
L’aumento di peso e il cambiamento della forma corporea portano la persona ad avere una sofferenza psicologica che produce spesso isolamento sociale, comportamenti di evitamento, tendenza alla depressione e stati ansiosi. Semplificando, avviene un peggioramento della qualità della vita. Rarissimamente si salta da un disturbo alimentare a un altro.
Più frequentemente accade che ci siano delle brevi sospensioni delle crisi da binge eating con dei comportamenti alimentari disfunzionali lievemente più attenuati come crisi di piluccamento o uso del cibo per placare le emozioni.
CONSIGLI PRATICI
Se volete qualche consiglio pratico per poter cominciare ad aggredire le crisi di binge eating guardate il video nella sezione dedicata