Il Disturbo borderline di personalità (BPD) è caratterizzato da una instabilità nelle relazioni interpersonali, frequentemente collegato ad una ipersensibilità e ad un’immagine di sé instabile. Spesso si trovano importanti e frequenti variazioni dell’umore, una impulsività marcata e una difficoltà di organizzazione coerente dei propri pensieri.
Nonostante queste persone posseggano molte risorse sia personali che sociali hanno molta difficoltà a raggiungere gli obiettivi che si prefiggono così come una difficoltà ad individuarne alcuni.
Tali fallimenti vanno a rinforzare un circolo vizioso che si aggancia spesso anche alla depressione.
Tra le importanti angosce tipiche di una persona con un disturbo borderline di personalità ci sono il terrore dell’abbandono, la difficoltà a stare da soli, e la tendenza a creare situazioni di crisi visibili anche agli altri come gesti autogressivi, teatrali o suicidari. Queste evidenze sono tese a richiamare l’attenzione altrui e al richiamo della presenza continua di altre persone.
Secondo degli studi svolti in USA il 75% delle persone affette da questo tipo di disturbo diagnosticato sono donne ma nella popolazione generale si stima un’equivalenza della presenza del disturbo tra uomini e donne.
Come accennavamo più sopra le comorbilità sono numerose: si va dal disturbo depressivo, a quello di ansia (tipici gli attacchi di panico DAP), al disturbo da abuso di sostanze, ai disturbi alimentari e al disturbo post traumatico da stress.
MA QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?
Come sempre per i disturbi psichiatrici non è possibile stabilire un’univocità dell’eziologia ma possiamo individuare dei fattori predisponenti che aumentano la probabilità che il disturbo si sviluppi.
Tra questi:
- vissuti di abbandono in età infantile-adolescenziale
- una storia di abusi sessuali, fisici o psicologici sempre in età infantile
- eventi particolarmente stressanti nell’anamnesi del paziente
- la perdita precoce di uno o entrambi i genitori e così via.
La reazione allo stress è molto diversa da persona a persona ed alcuni individui tendono a dare più frequentemente di altri risposte patologiche.
C’è una correlazione genetica rispetto al disturbo borderline. Gli individui con parenti di primo grado affetti da DBP hanno una probabilità 5 volte maggiore degli altri di svilupparlo loro stessi.
E’ naturale, però, che dobbiamo sempre tenere conto non solo della ereditarietà genetica ma anche della familiarità, concetto che significa che persone in famiglia affette da un determinato disturbo tendono a diventare dei modelli (patologici) di reazione.
La presenza nella cerchia ristretta dei parenti di modelli “sani” è utile all’apprendimento di stili emotivi e di risposta più adatti e adattati ed abbassa il rischio di sviluppare il disturbo.
COME RICONOSCERE UNA PERSONA AFFETTA DA UN DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’?
Fermo restando che non si fanno MAI autodiagnosi, è importante avere un’idea di quali siano i comportamenti tipici per poter ricorrere ad un aiuto professionale nella gestione del problema.
- Alla prima sensazione di abbandono o di mancanza di attenzione da parte dell’altro, queste persone hanno una forte (smisurata, direi) reazione rabbiosa, manifestazione del terrore di restare da soli. Il fatto che l’altro non sia simbiotico induce spesso in loro la sensazione di esserne la causa, sentendosi cattivi, condizione che non riescono a tollerare senza entrare nel panico.
- Nelle relazioni amorose, le persone con Disturbo Borderline tendono a cercare di condividere tutto col proprio partner, sono amanti più che presenti ed appassionati, cercano di dividere più tempo possibile con l’altro fino a fare velocemente progetti anche importanti come matrimoni o convivenze. Quasi improvvisamente, senza che il partner comprenda perché e come possa essere successo, entrano nel panico, si sentono trascurati, entrano in conflitto con l’altro, fino a tirar fuori, nuovamente, quella grande rabbia che è una delle caratteristiche delle persone borderline.
Probabilmente l’unica cosa che è accaduta all’interno della coppia è che il partner ha semplicemente cercato di recuperare parte dei suoi spazi privati, sia interni che esterni, cominciando a percepire un’inondazione affettiva ed emotiva da parte dell’altro. Questo allontanamento, che di per sé sarebbe assolutamente normale e fisiologico all’interno di una relazione sana, viene percepito come fortemente stressante ed abbandonante e, conseguentemente, inaccettabile oltre che percepito come un andare CONTRO – motivo dello scatenarsi della rabbia verso l’altro e di un atteggiamento sminuente del partner.
- L’idealizzazione dell’altro accade anche nelle relazione amicali, professionali che, anche lì, spesso si interrompono o si corrompono per lo stesso meccanismo descritto per quelle amorose.
- Ciò che accade di freqeunte è che le persone con Disturbo Borderline siano capaci di prendersi estrema cura dell’altro ma solo se il suo bisogno è per loro comprensibile per la loro esperienza emotiva (ad esempio se si sono trovati in precedenza in una condizione simile). La dedizione all’aiuto li tranquillizza rispetto al timore dell’abbandono.
- Un altro tratto caratteristico è il senso di colpa che succede all’aver reagito con spropositata rabbia all’altro. La sensazione di essere cattivi è per loro davvero difficile da sostenere.
Le distonìe umorali sono molto oscillanti e, spesso, poco comprensibili dalle persone che sono accanto alla persona borderline che viene continuamente percepita come una bomba pronta a scoppiare non si sa perché né con quale intensità.
- Normalmente, una persona borderline NON porta mai a termine ciò che inizia. E’ una forma di autolesionismo per cui raramente concludono un ciclo di studi, o portano avanti un rapporto che funziona, o restano all’interno di un contesto lavorativo. L’instabilità della vita pratica è una delle caratteristiche sempre presenti.
RISCHI PER UNA PERSONA BORDERLINE
L’estrema instabilità dell’umore, l’incapacità di portare a termine le cose iniziate, la tendenza a distruggere tutto ciò che funziona porta molto spesso, come dicevano, a comportamenti autolesionistici come azioni suicidarie o autoferimenti, abuso di sostanze, mancanza di misura in tutti i loro comportamenti (sesso, cibo, alcool, guida etc.) .
Il rischio suicidario per un paziente borderline è di 40 volte maggiore di quello di una persona non affetta da questo disturbo.
Più o meno il 10% di loro muore suicida.
Essendo il mondo interno della persona borderline tendente ad essere dominante rispetto a quello reale, non è raro che vi siano pensieri dissociati, spesso paranoici, a volte anche allucinati.
CRITERI DIAGNOSTICI
Come per tutti i disturbi psichiatrici i criteri per porre diagnosi sono elencati nel DSM V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder).
Segue…